Sebbene tutta l’opera di Paolo Canevari possa dirsi naturalmente “al nero” e veicoli da sempre contenuti oscuri, nessuno avrebbe mai pensato di doverla mettere in relazione con fatti inquietanti della nostra esistenza nel momento stesso in cui l’avremmo vissuta
Gianfranco Notargiacomo è un artista per molti versi precursore dai linguaggi non codificati capace di passare dalla forma all’immagine, dalla struttura alla pittura con la stessa perizia e intelligenza. Proprio per questo ha rappresentato la soluzione ai nodi contrapposti l’uno con l’altro, contrastanti, intrecciati. Divergenti e convergenti allo stesso tempo
Il tema scelto da Bruno Ceccobelli è l’androginia e il frammento umano (piedi, braccia, teste, busti) che si rispecchiano nella storia, quella dei dipinti conservati alle pareti della Quadreria/Pinacoteca, in un gioco di rimandi e sovraimpressioni che costituiscono una contemporanea interpretazione della metafisica della visione e della sua decostruzione.
L’invito rivolto a Loris Cecchini (artista indirizzato verso la radicalità di materiali avveniristici e tecniche di produzione altamente specialistiche e innovative), a misurarsi con gli spazi e gli apparati decorativi della Galleria dell’Appartamento Nobile e della Sala degli specchi di Palazzo Collicola, potrebbe risultare a prima vista incongruente, squilibrato, fuori luogo, insomma un azzardo.