Bruno Ceccobelli
Spoleto, Palazzo Collicola, dal 30 giugno al 28 ottobre 2019
Bruno Ceccobelli nasce a Montecastello di Vibio, (PG), il 2 settembre 1952.
Vive e lavora a Todi.
Deve molto all’artista Toti Scialoja, col quale si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ama e studia artisti come Malevich, Kandinskij, Klee, De Chirico, Brancusi, Beuys, Miró, Dalí, Tàpies, Magritte. Completa la sua eclettica formazione giovanile con lo studio delle filosofie orientali Zen e Taoismo.
Dalla seconda metà degli anni Settanta fa parte degli artisti che si insediano nell’ex-pastificio Cerere, a Roma, nel quartiere San Lorenzo, un gruppo di creativi poi noti come “Nuova scuola romana”. La sua ricerca è inizialmente di tipo concettuale, per poi giungere a un’astrazione pittorica che approda a un vero e proprio simbolismo spirituale
Didascalia
Approdo, 1999, marmo bianco puro Carrara.
Giovin Marmo e Signora Pietra, 2019, marmi policromi.
Pescia, 2002, marmo bardiglio.
Dito, 2017, marmi policromi
Fortuna, 1998, travertino rosso
Mormorii Marmorei è una mostra itinerante, un percorso, un sentiero di sculture di marmo e pietra dentro le stanze del Piano Nobile di Palazzo Collicola e per queste pensato.
Il tema scelto da Bruno Ceccobelli è l’androginia e il frammento umano (piedi, braccia, teste, busti) che si rispecchiano nella storia, quella dei dipinti conservati alle pareti della Quadreria/Pinacoteca, in un gioco di rimandi e sovraimpressioni che costituiscono una contemporanea interpretazione della metafisica della visione e della sua decostruzione.
Sculture poste su supporti minimalisti di legno grezzo che sono le basi stesse di lavoro dell’artista o casse che hanno realmente trasportato blocchi di marmo, e che rispetto ai legni dorati e riccamente intagliati delle consolle e delle cornici del XVII secolo costituiscono una contemporaneità più povera e nuda, formano una storia circolare, dove ad attendere il visitatore sarà alla fine la dea della Fortuna (?).
Ceccobelli dimostra ancora una volta di essere un contemporaneo antico che cammina in avanti guardando non solo il passato ma dentro i suoi simboli più nascosti, come un funambolo che è sempre nel mezzo, in equilibrio precario, diviso a metà.
Il progetto MormoriiMarmorei, forse irripetibile altrove e che è stato ispirato da una visita dell’artista presso il Deposito di opere d’arte di Santo Chiodo, tra reperti, busti, colonne, mensole antiche, è l’omaggio di un artista alla memoria del museo e al futuro dell’arte che non ha tempo.
Le foto in catalogo di Aurelio Amendola, il fotografo per eccellenza degli scultori e della scultura (da Michelangelo a Marino Marini) traducono in immagini i pensieri stessi del marmo e della pietra.
Marco Tonelli
Direttore artistico Palazzo Collicola