Gianni Asdrubali
Spoleto, Palazzo Collicola, dal 27 giugno al 13 settembre 2020
Surfing with the Alien (titolo di uno dei brani più celebri del virtuoso e geniale chitarrista statunitense Joe Satriani), vuole comunicare l’equilibrio instabile, i salti vertiginosi e le acrobazie nel vuoto di una pittura dinamica che sembra fluttuare nelle dimensioni dello spazio generando nuove trame e sorprendenti traiettorie.
Come ha scritto a proposito lo stesso artista:“Il surfing è l'azione generata dall'assenza. Ma questo surfing non è liscio ma a contrasto, è urtante, è un fuggire, andare via, per poi ritornare e sbattere nel suo stesso inizio, ma ogni volta che ritorna e urta su se stesso deforma e apre la struttura, trasformando la 'figura' dell'immagine, che non è mai la stessa. L'interazione è la figura di questa lotta di questo contrasto tra il surfing e l'alieno”.
Immagine estrema quella di Asdrubali, un artista che il critico Filiberto Menna inserì nel gruppo
dell’Astrazione povera, Flavio Caroli in quello del Magico primario e che Giovanni Carandente invitò alla Biennale di Venezia nel 1988.
A Palazzo Collicola, la mostra si snoda lungo le stanze del Piano terra, dove una volta era ospitata la collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna (dal 2019 riallestita al secondo piano del museo), la quale possiede due opere di Asdrubali, tra cui uno spettacolare Tromboloide del 1992. Proprio su questa opera è stato realizzato un progetto interattivo, ZUMBER, dal gruppo di ricerca ORAMIDE, fruibile prossimamente sul sito del museo www.palazzocollicola.it.
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 27 giugno al 13 settembre 2020 ed è stata realizzata con la collaborazione della Galleria Giraldi, della Galleria A Arte Invernizzi, della Galleria Matteo Lampertico, della Galleria Consorti. Nel corso della mostra uscirà un catalogo con testi di Marco Tonelli, Bruno Corà e un’intervista all’artista di Davide Silvioli.
"La potenza non è solo verso l'atto, ma soprattutto è potenza di NON. Di stare fermi, di non agire."
ZUMBER è una piattaforma immersiva che coniuga realtà virtuale e gamification dove il visitatore internauta interagisce con un’opera di Gianni Asdrubali presente in Collezione, secondo lo stile mutuato dai videogame. Ispirato alle più recenti tecnologie digitali, il gruppo di ricerca sperimentale ORAMIDE (Spirli – Tommasini) ha realizzato questo prototipo ripensando i contesti di fruizione museale in uno scenario di riferimento, quello del patrimonio storico artistico, profondamente mutato.
E cosi ZUMBER è l’eroe immaginario che si trova a surfare tra Tromboloidi, Zeimekke e Sverkeke in uno spazio interattivo che mette nelle condizioni il visitatore/internauta di venire in contatto con queste entità, camminarci attorno e modificarle in maniera soggettiva. La parete dei Trombolodi prevede un certo grado di interattività e vuole essere un omaggio alla poetica dell’artista secondo cui qualunque sia la configurazione delle opere il risultato è sempre una unità.
Dinamica di gioco
Una parete informativa descrive gli intenti di gioco e informa il visitatore sui comandi da utilizzare. Avvicinandosi alla parete, oltre la riga bianca, si avrà la possibilità di afferrare l’elemento singolo (tasto F), spostarlo lungo la superficie ( tasti freccia) e rilasciarlo in una nuova posizione sulla parete (tasto F).
Video tutorial