Disegni dalla collezione

I disegni di Leoncillo Leonardi (Spoleto, 1915 - Roma, 1968), protagonista della scultura del Novecento, costituiscono un corpus di straordinaria importanza, accompagnando tutta la sua produzione ceramica in un complementare percorso di ricerca.

Oltre cinquecento carte documentano così i temi e le fasi di un linguaggio che dall’espressionismo degli anni Trenta-Quaranta (Ulivi, 1932-34; Strumenti musicali, 1938; Uccello, 1939), attestato anche da ritratti, caricature e soggetti di genere (La Spidocchiatrice, 1944), attraversa la lunga fase neocubista (1946-1955), rinnegata più tardi dall’autore, per approdare infine all’intensa stagione informale (Composizione, 1960; Trittico, 1967).

In questo decennio cruciale, in cui la scultura di Leoncillo svela profonde connessioni autobiografiche, le carte non vanno interpretate come bozzetti o disegni preparatori per le ceramiche, piuttosto come estensione di queste, partecipando della stessa sofferta indagine esistenziale. È lo stesso scultore a sottolineare nel Piccolo diario (1957-1964) la relazione di necessità che lega ogni immagine a “un’emozione, una rivolta, un amore”: ne deriva un’arte che non è mai un “comporre” a imitazione di un mondo ideale, ma un “fare naturale” capace di esprimere l’essere in tutta la sua pienezza.