Mark Francis
Spoleto, Palazzo Collicola, 26 marzo – 29 maggio 2022
Mark Francis è nato nel 1962 a Newtownards (Irlanda del Nord). Ha studiato al St. Martin’s College of Art (1981-1985) e alla Chelsea School of Art (1985-1986) di Londra. Vive e lavora Londra.
Le sue
opera sono state esposte alla Whitechapel Gallery, Londra (1994, 1996); Tate Gallery, Londra e
Liverpool (1995); Royal Academy of Arts di Londra (1997); Hamburger Bahnhof Museum für
Gegenwart, Berlino (1998); Mary Boone Gallery, New York (1999); Design Museum, Londra (2002);
MoMA PS1, Brooklyn Museum and Albright-Knox Art Gallery, New York (2004); Kunstmuseum St.
Gallen and The Hugh Lane Gallery, Dublino (2008); Kunstmuseum Stuttgart (2009); Museum of
Contemporary Art, Helsinki (2010); Pinakothek der Moderne, Monaco di Baviera (2011). Le sue
mostre personali più recenti includono, oltre alla Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente, Palazzo
Collicola, Spoleto (2022), la Kerlin Gallery, Dublino (2019) e la Peninsula Arts Gallery, Plymouth
University (2016). Tra le ultime mostre collettive da segnalare Coming Out: Sexuality, Gender and
Identity, Walker Art Gallery, Liverpool e Kunsthalle di Krems (2017); Painting Black e
MULTILAYER/Vision, Museum Wilhelm Morgner, Soest rispettivamente nel 2017 e nel 2020. In
Italia ha partecipato a mostre collettive presso la Galleria Emilio Mazzoli, Modena (1998), al Premio
Michetti Europe, different perspectives in painting, Francavilla al Mare (2000), a Spore, Atomi, Stelle
presso la Galleria L’Attico, Rome (2010) e The Extended Field presso la Galleria Luca Tommasi,
Milano (2017), dove ha anche tenuto una mostra personale dal titolo Spectra (2018). Le sue opere
si trovano nelle collezioni dei seguenti musei: British Museum, Tate Gallery e Victoria & Albert
Museum, Londra; Metropolitan Museum of Art, New York; de Young Memorial Museum, San
Francisco; Museum of Modern Art, Miami; il Saint Louis Art Museum, Missouri; Saatchi Collection,
Londra; Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino.
Uno dei pittori inglesi mid-career più interessanti della sua generazione, Mark Francis per la prima volta vede i suoi dipinti esposti in una mostra personale in un museo pubblico in Italia. Affermatosi internazionalmente alla fine degli anni Novanta tra gli Young British Artists nella mostra epocale della collezione Saatchi Sensation presso la Royal Academy di Londra nel 1997, nella mostra Re-Echo (il cui significato allude all’effetto fisico del risuonare) presenta 15 dipinti realizzati tra 2021 e 2022, caratterizzati da frequenze, lunghezza d’onda e ampiezze verticali tipiche di onde di energia, come questi dipinti fossero in grado di captare e misurare forze invisibili (magnetiche, sonore, atomiche) e ben al di là delle umane capacità di percezione.
Francis produce da sempre dipinti di estrema intensità ottica, guidati da intuizioni rivelatrici nel campo della scienza contemporanea. Piene di movimento ed energia, le sue opere uniscono elettrici contrasti di colore con motivi dinamici e pennellate precise. Campi di colore vengono attraversati da orbite o pulsanti forme lineari che si dissolvono o disintegrano, come fasci di luce, vibrazioni sonore, o tracciati di movimenti sismici. La lunga attrazione e coinvolgimento di Francis con la scienza fornisce un ricco campo di letture associative nella sua opera, dalle vaste estensioni cosmiche dell’astronomia a quelli microscopiche e molecolari della micologia.
Ricavando immagini da ciò che non è normalmente visibile, Francis esplora i mondi resi
accessibili dai microscopi ad elettroni o i dati sonori che arrivano dallo spazio remoto, ma se le
scoperte tecnologiche danno corpo alla sua opera, la sua potente immaginazione crea una
tensione squisitamente estetica tra ordine e caos, conoscenza e mistero.
Come dichiarato dall’artista per l’occasione a Robert Brown: “Quel che è importante di questi
lavori è che riguardano il suono, ma un suono inventato. In un certo senso sono collage di altre
forme di altri miei dipinti… È un suono pittorico ed io mi sono preso una licenza poetica”
Un particolare ringraziamento alla galleria Luca Tommasi Arte Contemporanea. Il catalogo verrà
pubblicato nel corso della mostra e conterrà il testo del curatore e un’intervista all’artista di
Robert Brown.