Inaugurazione 24 giugno ore 17,00
La Collezione Attolico, frutto di decenni di acquisizioni di opere prima da parte di Tommaso Lucherini (1891-1967) poi della figlia Bianca Attolico (1931-2020), è costituita da circa 500 opere tra sculture e dipinti che vanno da artisti degli anni Venti del XX secolo (de Chirico, Balla, Sironi, Pirandello, Morandi, Mafai) passando per autori delle Neoavanguardie (Schifano, Pascali, De Dominicis, Manzoni, Mattiacci, Boetti, Mauri), dell’Arte povera (Calzolari, Kounellis), fino ad artisti concettuali (Kosuth, LeWitt, Agnetti, Mochetti), esponenti della Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Bianchi, Dessì, Nunzio, Gallo) o protagonisti dei nostri giorni (Kentridge, Sierra, Vezzoli, Muniz, Cattelan, Beecroft), solo per fare alcuni nomi.
Già in passato esposta temporaneamente in spazi pubblici, in seguito alla formalizzazione di un accordo di comodato tra il Comune di Spoleto e Elena e Lorenzo Attolico (figli di Bianca e attuali responsabili della collezione, Elena essendo anche Presidente degli Amici di Palazzo Collicola),parte della collezione sarà ora ospitata a Palazzo Collicola in alcune sale lungo il percorso della Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” di Spoleto.
Per la sua inaugurazione è stato selezionato, in accordo col Direttore del museo, Marco Tonelli e grazie agli apparati critici di Lorenzo Fiorucci e Davide Silvioli, un nucleo di opere di importanti artisti italiani non presenti nella collezione permanente del museo stesso, che tracciano un sintetico ed esemplificativo percorso dell’arte italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai nostri giorni. Attraverso opere di 11 artisti (Burri, Castellani, Manzoni, Alviani, Agnetti, De Dominicis,
Kounellis, Schifano, Vezzoli, Campanini, Arienti), si è voluto così costruire, senza ovviamente finalità filologiche ma di casi esemplari, un percorso di modernità, innovazione e sperimentazione che ha costituito la migliore ricerca italiana in ambito artistico, quasi a formare uno sguardo multiforme ma ugualmente eccentrico e visionario da parte di artisti storicizzati o,in quanto tuttora viventi, destinati senza dubbio ad esserlo.
Di ognuno degli artisti selezionati si sono scelte opere che li possano rappresentare in modo non equivoco, secondo cioè quei tratti formali e linguistici che hanno contraddistinto le loro poetiche pur a fronte di stili, materiali e periodi diversi nel corso della loro attività.
Una vera e propria collezione nella collezione quindi, che idealmente va a coprire, con opere realizzate tra 1965 e 2002, delle “mancanze” fisiologiche della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto e che permette di rivedere allo stesso tempo opere di protagonisti dell’arte moderna e contemporanea italiana, messi in una continuità storica e di confronto con le opere stesse della collezione permanente di Spoleto, tra le quali Leoncillo, Pascali, Ceroli, Accardi, Griffa, Lo Savio, Mochetti, LeWitt, Calder, Pepper, Moore, Caro, David Smith.