Josè Angelino
Spoleto, Palazzo Collicola, 26 giugno - 26 settembre 2021
José Angelino (Ragusa, 1977) vive e lavora a Roma. Nel 2013, ottiene il Premio per le Arti Visive della
Fondazione Toti Scialoja. Nel 2014, ha partecipato alla grande rassegna internazionale European Glass
Experience, promossa dal Consorzio Promovetro di Murano, come progetto itinerante nei maggiori musei
del vetro. Nel 2016, gli viene riconosciuto il premio “Arte Fiera 40”, in occasione dei 40 anni della fiera di
Bologna e nel 2017 il premio “Artribune”nell'ambito del festival NEXST di Torino.
Tra le mostre più significative si menzionano: ”Real Utopias” Manifesta 13 Marseille, “INSIEME” Mura
Aureliane Roma, “Sometimes It Leaps Forth” Seen Antwerpen, “Corteggiamenti” Galleria Alessandra Bonomo,
“cinque mostre” American Academy in Rome, “Artefiera 40” Pinacoteca di Bologna, ”Swing” galleria
Alessandra Bonomo Roma, “There Is No Place Like Home” Roma, NEXST FestivalTorino, Fljotstunga Islanda,
Accesa” Palazzo Parissi Monteprandone, Lunghezze d'onda” Palazzo Sforza Cesarini Genzano, Domaine
Sigalas, Baxes Santorini, Greece, Museu do Vidro da Marinha Grande, Real Fábrica de Vidrio de la Granja
Segovia, Museo del Vetro Murano, “Confini Apparenti” Intragallery Napoli, “519+40 “ Fondazione Pastificio
Cerere Roma, “Siderare“ Forte Portuense Fondazione Volume Roma , “Unisono” Temple University Roma,
“ho qualcosa da dire…ho qualcosa da fare” Ex Mattatoio di Testaccio Roma.
Il lavoro di José Angelino indaga i rapporti complessi che intercorrono fra le componenti elementari della
natura, da un’angolazione tesa a sperimentarne le possibilità estetiche. Luce, corrente, onde sonore,
vibrazioni, temperatura sono le variabili tramite cui l’artista approfondisce i nessi di azione e reazione alla
base delle sue opere, insistendo sulle conseguenti modalità di relazione, comprendendone le anomalie e
impostando, sempre, un legame simbiotico con lo spazio circostante. Egli, così, articola un linguaggio in
grado di valutare gli archetipi dei fenomeni naturali, sondandone le regole costitutive irriducibili. Nell’ambito
della ricerca di Angelino, caratterizzata dall’adozione di procedimenti che – in parte – esulano dal suo stesso
controllo, Resistenze è assimilabile a un unico intervento interdisciplinare, interdetto fra arte e scienza.
Dislocato in diverse aree di Palazzo Collicola, si tratta di un progetto specificatamente concepito per
configurarsi all'interno di precisi ambienti del museo, compresi fra il Piano Nobile e l'esterno, idealmente
attraversati da una medesima installazione.
“L'artista – scrive Davide Silvioli – approfondendo ulteriormente lo studio di proprietà fisiche legate
all'elettromagnetismo e ai flussi naturali di energia, fulcro della sua ricerca, ha strutturato un'operazione
essenziale negli strumenti narrativi – vetro, corrente, luce, spazio, movimento – ma problematica nelle
implicazioni scientifiche e nei risvolti simbolici. Difatti, il titolo dell'esposizione trae origine da un tentativo
metaforico di simmetria fra la grandezza fisica della resistenza elettrica e la condizione empirica
dell’esistenza umana, fra il comportamento degli elettroni e i modi d’interazione degli individui, in un
contesto di sinergia”.
“La mia ricerca – dichiara Josè Angelino – è sempre protesa ad analizzare la realtà come il frutto di
un’interferenza di elementi che abitano lo stesso luogo e lo stesso tempo. Dall’obbligata condivisione dello
stesso spazio disponibile si crea una condizione di coesistenza, un equilibrio forzato, che ci lascia intravedere
il complesso e delicato equilibrio tra la necessità di esistenza e l’individualità”.
Resistenze è un progetto site-specific di Josè Angelino in collaborazione con la Fondazione Carla Fendi e con
Mahler e LeWitt Studios. Tutte le opere in mostra sono courtesy della Galleria Alessandra Bonomo. L’evento
costituisce il primo appuntamento di un ciclo di esposizioni dal titolo Collicola Project Room(s), a cura di
Davide Silvioli e dedicate ad artisti emergenti.