mostra collettiva a cura di Saverio Verini
Apertura al pubblico: 23 marzo 2024 - 16 giugno 2024
Il piano terra di Palazzo Collicola ospita Infinita infanzia, una mostra collettiva a cura del direttore dei Musei Civici di Spoleto, Saverio Verini. Il progetto espositivo prende spunto dal saggio La stagione fatata, scritto da Verini e pubblicato dalla casa editrice Castelvecchi.
Partendo dal libro, la mostra espande la ricerca sul tema dell’infanzia attraverso numerose opere di artisti contemporanei riconosciuti a livello internazionale, includendo anche autori non citati nella pubblicazione, dando così alla mostra un carattere autonomo. Il percorso espositivo intende mostrare come l'infanzia non sia semplicemente un'età dell'oro, ma una fase della vita piena di sfaccettature, tra scoperta e trauma, gioco e disobbedienza, spensieratezza e ansie. Ogni stanza affronta idealmente un aspetto legato all’infanzia: dal gioco al ricordo nostalgico, dal contesto scolastico al carattere “selvatico” e disobbediente dell’età infantile (reso esemplare dal personaggio di Pinocchio), toccando anche il rapporto con l’adulto/genitore e i traumi connessi a questa stagione della vita così complessa. Una fase che troppo spesso si tende ad appiattire, ma di cui gli artisti hanno saputo offrire letture inaspettate, intime e cariche di poesia. Infinita infanzia si rivolge a un pubblico ampio e, al tempo stesso, intende restituire una panoramica transgenerazionale sull'arte – perlopiù italiana – degli ultimi decenni, grazie al coinvolgimento di Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976), Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975), Filippo Berta (Treviglio, 1977), Luca Bertolo (Milano, 1968), Tomaso Binga (Salerno, 1931), Thomas Braida (Gorizia, 1982), Alexander Calder (Lawton, Stati Uniti, 1898 – New York, Stati Uniti, 1976), Maurizio Cattelan (Padova, 1960), Adelaide Cioni (Bologna, 1976), Linda Fregni Nagler (Stoccolma, Svezia, 1976), Francesca Grilli (Bologna, 1978), Myriam Laplante (Chittagong, Bangladesh, 1954), Diego Marcon (Busto Arsizio, 1985), Luigi Ontani (Vergato, 1943), Mattia Pajè (Melzo, 1991), Cesare Pietroiusti (Roma, 1955), Carol Rama (Torino, 1923 - 2015), Calixto Ramírez (Reynosa, Messico, 1980), Marta Roberti (Brescia, 1977), Andrea Salvino (Roma, 1969), Namsal Siedlecki (Greenfield, Stati Uniti, 1986), Vedovamazzei (duo formato da Simeone Crispino, Napoli, 1962, e Stella Scala, Napoli, 1964). Simona Weller (Roma, 1940).
Pittura, video, installazione, fotografia e performance sono i diversi linguaggi che caratterizzano le opere; una mostra che, attraverso numerosi media, offre una lettura trasversale sull'arte italiana degli ultimi cinquant'anni, tra nomi affermati ed emergenti, movimenti storicizzati e tendenze recenti. Voci diverse, tenute assieme dall'adesione a un tema intrigante come quello proposto, che non appartiene a un preciso momento storico, ma attraversa epoche e sensibilità differenti. La mostra è realizzata con il contributo di numerosi prestatori, degli archivi e delle gallerie che rappresentano i diversi autori.