L’olio su tela firmato da Giuseppe Moscatelli (Spoleto, 1854 - 1924), artista spoletino operante a cavallo tra Ottocento e Novecento, mostra la città di Spoleto vista dal piazzale antistante il Convento dei Cappuccini con il muro di cinta posto in primo piano sulla sinistra a fare da quinta prospettica e un albero di leccio sulla destra.
Nella resa pittorica e negli effetti luminosi della piccola veduta spoletina, realizzata in età giovanile, si riconoscono gli effetti dei diversi contatti avuti durante la formazione del Moscatelli a Roma e i riferimenti al vedutismo della campagna romana da Costa a Coleman e Cabianca.
Il pittore cui si deve, tra l'altro, la decorazione di una delle sale del Palazzo Comunale (1896) ebbe una formazione eclettica presso l’Accademia di San Luca e il Museo Artistico Industriale di Roma, incarnando la tipica figura dell'artista-artigiano, operoso sia nella pittura da cavalletto che nella miniatura e nella realizzazione di oggetti in stile.
Si dedicò con particolare interesse anche all'attività di tutela e di restauro del patrimonio artistico cittadino e fondò nel 1891 la Scuola Artistica di Disegno di Spoleto dirigendola per circa un trentennio.
La serie di personaggi illustri della città di Spoleto immortalati dal pittore spoletino che fanno parte delle collezioni comunali (Ponziano Belardinelli garibaldino, Luigi Pianciani, Pompeo Campello, Giuseppe Sordini, Achille Sansi) dimostrano che fu anche un efficace ritrattista.
Il genere che fu a lui più congeniale fu però il paesaggio, nel quale privilegiò il piccolo formato, adottato già negli acquarelli della fine degli anni Settanta, con un taglio orizzontale, una accurata resa atmosferica, la messa a fuoco dell’immagine con pennellate cariche di luce