Giacomo di Giannofrio fa parte della famiglia degli Iucciaroni, pittori e intagliatori di Norcia, e lavorò attivamente in diverse chiese della Valnerina a cavallo tra la fine del ‘400 e i primi del ‘500.
L’Adorazione dei Magi è firmata dal pittore e reca anche il nome e il marchio mercantile del committente, il nursino Costantino di Loccio. L’opera si trovava in origine nella chiesa di San Francesco di Norcia, dove i Locci avevano la loro cappella e dove nel 1817 la vide ancora in situ il vescovo di Spoleto nel corso della visita pastorale. Pochi anni dopo, nel 1823, venne rimossa e portata nel brefotrofio di San Carlo a Spoleto, al quale erano passati i beni della chiesa a seguito delle soppressioni degli enti ecclesiastici. Nell'inventario viene descritta come «Quadro grande circa piedi 10 largo7 rappresentante il Presepio di ottimo pittore eseguito nel 1524 venuto in proprietà dell’Ospedale nella retrocessione dei Beni applicatigli ell’Ec. Convento de’ Conventuali di Norcia a quel Mon. Vescovo esistente in quella Chiesa de Conventuali, fatto tradurre in Spoleto nel 1823». Come gran parte del patrimonio artistico di proprietà dell’Ospedale, l’opera è in seguito confluita nelle raccolte della Pinacoteca Comunale di Spoleto, dove la vide e disegnò Giovan Battista Cavalcaselle.
Nel dipinto appare chiara la cultura di Giacomo di Giannofrio legata alla pittura di Giovanni di Pietro detto lo Spagna. Tranne che per alcune piccole varianti, l’opera è infatti del tutto ispirata alla sua Adorazione dei Magi, oggi conservata ai Musei Vaticani, e in origine realizzata per Santa Maria della Spineta presso Todi. Al centro è raffigurato il gruppo della Vergine con San Giuseppe e il bambino con Angeli, mentre nello sfondo vediamo in arrivo i pastori e il corteo dei Magi. L’Adorazione di Giannofrio è importante testimonianza di una pittura locale che guardò con grande interesse agli esiti dello Spagna, in questo caso rafforzati dal successo riscosso dal pittore nell'ambito della committenza francescana.
Bibliografia
- S. Ceccaroni, Opere d’arte degli Ospedali di Spoleto depositate nella Pinacoteca Comunale, in “Spoletium”, 17, 1975, pp. 75-80.
- R. Cordella, Nuovi dati su alcuni pittori della Valnerina nel secondo ‘400, in Dall’Albornoz all’età dei Borgia. Questioni di cultura figurativa nell’Umbria meridionale, a cura di L. Dominici, F. Zeri, Todi, Ediart, 1990, pp. 207-247.
- G. Sapori, Giovanni di Pietro. Un pittore spagnolo tra Perugino e Raffaello, Milano, Electa, 2004.