Invitato dalla gallerista Marilena Bonomo nell’estate del 1971 a Spoleto, LeWitt acquisterà in seguito una casa sulle pendici di Monteluco, dove si stabilirà per lunghi periodi anche con la famiglia.
Proprio da quel luogo, nel 1976 raccoglie immagini fotografiche che andranno a comporre il celebre libro From Monteluco to Spoleto. Dall’Umbria è facile per LeWitt mantenere contatti con i principali centri europei e d’oltreoceano, che lo vedono affermarsi come uno dei maggiori protagonisti della scena artistica internazionale.
L’interesse per l’arte e la cultura italiana di LeWitt si è manifestato, oltre che nei Wall Drawings, nell’adozione di alcune tipiche tecniche artigianali come la ceramica e la lavorazione del legno, da cui nascerà una consistente produzione di manufatti a Deruta e la serie dei progetti per le Piramidi lignee realizzate a Spoleto. Dalle Piramidi avrà origine la serie delle Complex Forms, di cui Complex Form 90, esposta in questa sala, costituisce uno degli ultimi esemplari.
Numerose le opere pubbliche realizzate, oltre che nel resto d’Italia, anche in Umbria e a Spoleto. Tra le altre, ancora visibili la costruzione in pietra calcarea, Muro, collocata nel parco pubblico contiguo al viale Giacomo Matteotti di Spoleto e la struttura monumentale nei giardini comunali di Campello sul Clitunno. Nel 2000, in occasione della nuova apertura della Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, curata da Giovanni Carandente, LeWitt ha donato al museo Wall Drawing 951, visibile al piano terra di Palazzo Collicola.
Carandente nel catalogo pubblicato per l’occasione, ricordando la proverbiale generosità dell’artista nei confronti della città, ha definito il Wall Drawing che si snoda lungo le pareti e il soffitto della sala che lo ospita, “una fantasmagorica festa di colori”.
Ritornato negli Stati Uniti alla fine degli anni Ottanta, morirà a New York nel 2007.